Sognatori, lo siamo stati tutti, ma quanto è difficile ricordarselo quando siamo costantemente impegnati ad inseguire gli obiettivi di tutti i giorni? Gli impegni, il lavoro, la stanchezza e la pigrizia, tutto questo tende a trascinarci in un circolo senza fine di quotidianità che prosciuga le nostre energie, e, giorno dopo giorno invecchiamo, senza tempo ne memoria per i nostri sogni.
Sin da bambino, la bellezza dei racconti degli avventurieri mi ha emozionato. esploratori, navigatori e guerrieri, queste figure inavvicinabili mi facevano sognare e viaggiare attraverso i loro libri, senza mai pensare che un giorno anche io avrei potuto fare nel mio piccolo le mie avventure.
Non mi considero un avventuriero, tanto meno un viaggiatore, comunque sia, anno dopo anno mi ritrovo qui, seduto nel mio studio a leggere libri di avventurieri e immaginare spedizioni sul Rio delle amazzoni o all’Antartide, anno dopo anno mi ritrovo qui, seduto nel mio studio a sognare.
Ma il richiamo dell’avventura è una bestia, e solo chi lo avverte lo può capire, è qualcosa che è sempre li, a volte sommerso dalla vita di tutti i giorni, ma prima o poi ritorna, ti sorprende a “sprecare” la tua vita e ride di te e di quanto sia miserabilmente indaffarato nelle tue inezie. Il richiamo ti giudica, dall’alto del suo scranno su cui tu lo hai messo, con anni di sogni e aspirazioni che gli hanno dato importanza e potere. L’avventura diventa ragione di vita, diventa la tua meta, diventa la tua amante e padrona.
Leggi il mio articolo Anatomia dell’irrequietezza per scoprirne di più a riguardo.
E se le tue azioni ispirassero gli altri a sognare di più, imparare di più, fare di più e diventare di più?
Ho sempre avuto l’aspirazione di poter un giorno raccontare una storia interessante ai miei figli (che no ho) o ai miei nipoti, anche se fino a poco tempo fa non avevo molti aneddoti nel mio arsenale. Ho sempre pensato che coloro che hanno condiviso le loro avventure mi abbiano fatto un dono di inestimabile valore, che mi abbiano cambiato la vita, che mi abbiano migliorato come persona e mi abbiano insegnato a sognare. Per questo anche io una volta tornato dalla mia prima avventura, parlando con gli amici mi sono reso conto di come queste storie piacciano alla gente e risveglino in loro desideri e la voglia di sognare. Queste storie di fatica, paura, emozioni solleticano l’immaginario delle persone, fanno pensare, strappano sorrisi, e talvolta invidie e critiche, comunque sia, creano emozioni e sono convinto che ciò non possa che essere positivo.
La felicità è reale solo se è condivisa.
Decidere di condividere le mie storie con un pubblico più grande è stato un processo difficile, all’inizio il raccontare la storia era un problema, avevo paura di sfruttare i miei sogni per farmi bello agli occhi della gente, e questo dubbio era una macchia sulla purezza dell’avventura stessa, era imperdonabile e per lungo tempo la lotta tra la voglia di condividere e portare qualcosa agli altri al ritorno dei miei viaggi e la paura derivata dal compiacimento della stessa è stato forte. Ma non condividere è anche egoismo, è rinnegare coloro che mi hanno ispirato e sarebbe come tacciarli di vanità invece che ringraziarli. Per questo motivo ho deciso lasciare i miei dubbi da parte e cercare di condividere queste mie storie nel migliore dei modi, con l’obiettivo di ispirare i futuri sognatori e risvegliare quelli sopiti.
Fai della tua vita un Libro che valga la pena leggere
Eccomi qua, dopo aver vinto le mie paure sulla purezza della condivisione, dopo aver accettato il fatto che scrivere male è meglio che non scrivere (sempre che la storia meriti di essere scritta), ora non mi resta altro che concentrarmi sulle mie avventure, far girare il mappamondo e riprendere a fantasticare su territori inaccessibili, creature mai viste e tribù di mangiatori di uomini!
Impostare il blog come se fosse un libro si richiama proprio a quegli scritti da cui mi sono ispirato negli anni, dei quali il mio non può che essere una pallida copia, dove ogni avventura è un capitolo di questo libro, il tutto collegato dal filo conduttore di quel richiamo all’avventura che tanto ci fa penare, che ci riempie la vita e che dona la speranza di una vita degna di essere raccontata, lontanamente paragonabile a le vite di quelli che sin da piccoli ci han fatto sognare.
Ora posso tornare a pianificare i prossimi capitoli di questo libro, ad aggiungere tasselli alla storia con la quale annoierò figli e nipoti durante la mia vecchiaia.
Buona lettura…