Eichenweg Strasse, 1 Metzkausen, Mettmann, è l’indirizzo del mio “attico” di 19 m2 mansardati dove vedetti per la prima volta quello che poi sarebbe stato il film più visto nella mia vita, Into The Wild.
Ero un pizzaiolo, un pizzaiolo solo, un pizzaiolo solo in un paese straniero e gli unici amici che avevo erano i miei colleghi. Quel giorno, quel film, fece scattare qualcosa in me, qualcosa che era già dentro di me, qualcosa che mi aveva portato in Germania, la voglia di avventura, la voglia di mettersi alla prova, mettere in gioco qualcosa o tutto, per il semplice piacere di farlo.
Così giorno dopo giorno nella mia mente cresceva sempre più forte questo richiamo verso un’avventura, che per forza di cose doveva essere nei posti dove Christopher McCandless trovò la sua grande avventura ed anche la sua fine, volevo mettermi anche io alla prova in un posto inospitale, al contatto con la natura, solo. Vivere la mia grande avventura, oramai era diventata un’ossessione, dovevo andare a tutti i costi in america, la foresta avevo chiamato… Ed io risposi.
Passò più di un anno e mezzo da quando lasciai i miei amici in Germania, per tornare in Italia ed organizzare la mia grande avventura, 20 mesi di sacrifici, fortunatamente un amico mi diede un lavoro ed iniziai a risparmiare, a fare straordinarie ed a lavorare il sabato come secondo lavoro insieme ad un gruppo di indiani a fare pulizie e raccogliere alluminio di scarto in una grossa azienda nel Bresciano. Ma avevo un obiettivo, la foresta, la mia avventura.
Dovetti abbandonare l’idea di ripercorrere i passi di Christopher in quanto lessi che molta gente lo stava già facendo creando disappunto tra i locali e mai avrei potuto condividere il mio sogno con dei comuni mortali, doveva essere unico e mio. Così iniziai a cercare un’avventura, la mia esperienza era pressoché nulla, si avevo esperienza nel trekking, avevo fatto un poco di speleologia e altri sport, ma niente del genere. Questo limitava la mia ricerca a qualcosa di accessibile per un neofita dell’avventura, ma che dovesse essere comunque difficile e lontano dalla civiltà, la nella foresta del grande nord.
Fu durante la mia ricerca in internet che mi imbattei in alcuni resoconti di persone che avevano disceso il fiume McKenzie in canoa e Kayak, trovai informazioni abbastanza facilmente, trovai un negozio che noleggiava kayak e riuscii a parlare con una persona che lo aveva disceso e fu deciso, avrei disceso il Deh Cho o McKenzie river, il fiume più lungo del canada 1.738 Km di foreste, orsi e lupi mi aspettavano, ed io che odio i selfie, rimpiango di non aver fatto una foto al sorriso che si impresse sul mio volto quella notte…